La festa delle Marie e il Volo dell’Angelo a Venezia sono uno dei caratteri più tipici dell’ormai celeberrimo Carnevale. Per chi stesse in questo momento attivando l’attenuante alla propria ignoranza dell’inflazionamento di questa ricorrenza, rispondo: non potete non conoscere la festa delle Marie.
Chiunque sia stato a Venezia e abbia vissuto a contatto con veneziani, conoscerà probabilmente l’espressione “Maria de tola”. Usata per definire una donna solitamente poco procace, come anche una persona insipida, con pochi argomenti. La Maria de tola deve la sua definizione a un periodo nel quale le 12 Marie, donzelle che dovevano sfilare ben vestite onde essere ammirate dal popolo veneziano accorso per il Carnevale, furono sostituite da sagome lignee.
Le “tole”, queste tavole di legno, erano riccamente adornate e ingioiellate come fossero le donzelle vere, con grandi lamentazioni da parte delle poco concorrenziali famiglie povere. Con altrettante lamentazioni da quelle ricche che si vedevano così sperperare il patrimonio. In seguito alla cerimonia festosa, a seconda del periodo storico, la fanciulla veniva sposata o fornita di una dote.
Ovvio che le sagome lignee servissero per preservare l’onore delle ragazze, esposte agli occhi spesso indiscreti e casanoviani degli avventori del Carnevale.
La festa delle Marie prosegue la sua tradizione, con l’aggiunta di un particolare: la donzella che ora vince la festa delle Marie potrà essere protagonista del cosiddetto “volo dell’angelo”.
Il volo dell’angelo
Un volo con imbragatura dal campanile di San Marco alla piazza, quest’anno toccato alla studentessa di economia Elisa Costantini, appena diciannovenne.
Volo dell’angelo inaugurato da un acrobata turco che a metà ‘500 percorse una fune tesa tra il campanile e il palazzo del Doge, finendo per portare i suoi omaggi al capo politico. A metà tra verità storica e leggenda. E’ invece certificato il “volo dell’angelo” della tragica morte di un altro acrobata, nel 1759, che portò a vietare questa tradizionale rappresentazione.
Si è svolto oggi, sotto gli occhi di 23mila persone, secondo stime non ufficiali. Perché così pochi? A causa della limitazion delgi ingressi, della quale parlerò più oltre.