La reputazione è un concetto fondamentale per le aziende.
Negli anni dei social network è noto come il monitoraggio dei trend avvenga anche tramite i dati forniti dai social network (in maniera più o meno trasparente).
Il caso Uber
Penso che il caso di Uber sia indicativo di come la “reputazione” possa alterare il buon andamento di un’azienda. Leggo oggi che la compagnia di trasporti Tfl non rinnoverà a Uber la licenza di operare nel centro di Londra. Il servizio di noleggio auto con conducente aveva cominciato un’ascesa paragonabile a quella avuta a Roma qualche mese fa. Che ha portato alla rivolta dei tassisti nella Capitale.
Modello imprenditoriale aggressivo, Uber comincia a affacciarsi a Milano poco più di tre anni fa, per poi approdare a Roma. Lì ha fatto concorrenza spietata ai tassisti già operanti, soprattutto grazie all’ottimizzazione del sistema di prenotazione, che avviene con carta di credito da smartphone.
Lo stop di Londra è motivato dal sindaco Sadiq Khan con il mancato rispetto di alcune condizioni di sicurezza più volte segnalate dall’amministrazione comunale. Sicurezza degli utenti. I black cab esultano alla decisione, che però non è ancora definitiva: Uber ha la possibilità di ricorrere in appello entro 20 giorni dalla data della decisione.
Il caso Ryanair
Anche Ryanair in questi giorni è salita agli onori delle cronache per episodi tutt’altro che positivi. Già nell’ambiente dei piloti lo stipendio Ryanair non è considerato una gratificazione professionale. Ma ora che i piloti obbligano l’azienda a uno stop dei voli con licenziamenti di massa, la situazione si fa critica.
L’abitudine a agire in zone poco regolamentate, sperando che poi le istituzioni lascino fare, non sempre è la soluzione migliore. Nel caso di Ryanair, non si sono fatti i conti con l’alto grado di professionalizzazione del personale, che non si accontenta dello stipendio proposto.
I due casi rappresentano un calo di reputazione altissimo, dovuto i entrambi i casi a cattiva o gestione del rischio, come scrive Pasquale Merella nel Sole24Ore di oggi. Soprattutto, a una gestione del rischio approssimata di alcuni elementi fondamentali. In un caso, la sicurezza degli utenti, nell’altro, la retribuzione equa.