Qualcuno ha mai sentito parlare delle maschere larvali?
È un argomento abbastanza sconosciuto a chi non si sia mai interessato di teoria del teatro, soprattutto del teatro fisico. Vorrei aprire con questo articolo una rassegna che durerà qualche tempo riguardo alle maschere, ai diversi tipi che ne esistono.
Epidemia e maschere
La recente epidemia ci impone anche di domandarci quanto sia sensato impostare la propria vita pubblica orientandola anche visivamente verso un nuovo grado di responsabilità.
Spesso le maschere nascevano anche per limitare il veicolo di contagio aereo. Ci sono ovviamente anche altri aspetti, come la necessità, anche politica, di nascondere i propri connotati.
Ne parleremo di volta in volta, a seconda del tipo di maschera. Per ora iniziamo con le maschere larvali.
Le maschere larvali e il loro utilizzo odierno
Una semplice ricerca su Google vi può far capire che una vera e propria letteratura sull’argomento non c’è. Come molte delle discipline che vengono universalmente studiate ma poco teorizzate, le maschere larvali sono in realtà più un utile esercizio che una reale scoperta della storia del teatro.
Si dice che le maschere larvali nascano dal Carnevale di Basilea, in Svizzera.
Nel 2017 Il carnevale è divenuto Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Fu Jaques Lecoq, attore, mimo e pedagogo ad introdurla nel teatro come strumento di studio.
(Fonte)
La maschera larvale: che aspetto ha, quale espressività comporta
Non è facile definire questi due punti. Principalmente perché, per noi moderni abituati al cinema, la maschera larvale rappresenta una delle tante maschere amorfe in circolazione. L’attore le può indossare per fare riflessioni personali sulla propria espressività, ma non hanno molto senso nel cinema e con l’uso della cinepresa, che moltiplica i micromovimenti all’inverosimile.
La maschera larvale è invece ottima per il teatro fisico. Sopperire alla quasi nulla espressività della maschera con il corpo è ciò che non sempre era consentito ai mascheroni della tragedia greca ad esempio, stravolti nell’espressività come pure le maschere della commedia dell’arte.
Potrei dire, parlando personalmente, che le maschere larvali siano la maschera in senso puro. Un contenitore carino per i lineamenti, che non esprima ma piuttosto nasconda. Come la maschera veneziana.
Che poi le si voglia dare un significato artistico… Beh, non mi permetto di sindacare.