Lucrezia Borgia è una figura poco nota al grande pubblico.
Una figura controversa
Una donna di forti appetiti probabilmente, che condusse con virile determinazione l’esercito del duca di Ferrara a difendere la città, in vece del marito.
Che avvisò il suddetto marito tramite lettera cifrata dell’arrivo dei veneziani, e fu grazie a lei che la città non venne presa.
La distorsione letteraria di Lucrezia Borgia
Se la conosciamo tramite la distorsione letteraria che ne diede l’opera di Donizetti, e prima di lui Hugo, o tramite i racconti di storiografi che amano il gossip, la Borgia era un’adultera incestuosa e una persona di crudeltà inusitata.
A volte si omette di considerare che la crudeltà era una caratteristica ben praticata socialmente dai principi, nonché una sorta di tratto di famiglia. Come la condotta poco morale del Valentino, così Lucrezia come una sorta di consulente regale e coniugale scrive al marito Alfonso d’Este in merito a un gruppo di mercenari che deve attraversare la città, chiedendosi se non sia il caso di trucidare gli ultimi.
Questo compare in un suo scambio epistolare lettera recentemente riportato alla luce.
Il processo alle intenzioni
Ma quindi, il personaggio si adattava all’epoca? Come madre, accondiscese docilmente a tutti i consigli del medico per portare a termine le sue molteplici gravidanze difficili. Come figlia, cercò sempre di intrattenere le amanti del padre, il Papa Borgia. Come moglie cercò di esplicitare sempre i propri rapporti col fratello, almeno via lettera, che vedeva spesso virtuosamente in presenza d’altri, per non destare sospetti.
Resta poi l’obbligo comminato al primo marito di dichiarare pubblicamente l’impotenza, per poter annullare il matrimonio e continuare le strategie politiche date da questi accordi.
Sull’adulterio francamente trovo quasi ridicolo soffermarmi.
Fu un personaggio sfaccettato, e dipingerla come un mostro etico non è completamente esatto.