Avete anche voi l’impressione che siano aumentate le cicale?
Oggi vorrei deviare per un momento dal solito tenore ahivoi altissimo degli argomenti di cui di norma chiacchieriamo, per parlare delle cicale.
A volte l’età che avanza, le frequentazioni con cerchie famigliari pacate e la quiete estiva spingono a notare con acume maggiore tutto ciò a cui prima non badavamo: il cinguettio all’alba, il ritardo di un tram, il pianto disperato di un neonato in lontananza.
Io ho notato che l’intensità delle nostre amichette festerecce è aumentata.
Forse il cambiamento climatico? Oppure la maggiore vivibilità delle nostre città?
Difficile isolare le cause, e la cosa francamente non ci cale, o tentare una spiegazione biologica che non avremmo i mezzi argomentativi per sostenere.
Eppure io questa impressione di assedio acustico e di necessità di interruzione di ogni telefonata ce l’ho avuta solo in questi ultimi anni.
Prepotenti, festaiole, ricercano spasmodiche l’attenzione dei propri simili per l’accoppiamento, ma spesso ne ricevono in cambio solo i nostri improperi per una call impossibile.
È forse arrivata la loro esopica rivincita.
Preparatevi quindi, industriose formiche, a un sopravanzare dello stile di vita libero da vincoli lavorativi e non, inaugurato dalla Great Resignation e condito da viaggi esotici.
L’era delle cicale sta arrivando!