La cultura Dan è conosciuta in Occidente perlopiù agli antropologi, o a chi ha avuto occasione di avere contatti, turistici, affettivi o lavorativi, con l’Africa ivoriana.
Chi sono i Dan
La popolazione Dan è infatti un gruppo che si definisce etnicamente e in qualche caso culturalmente. Abitano la Costa d’Avorio, in misura diversa nei Paesi che la compongono. Visto che non vogliamo occuparci di stilare una rassegna antropologica, vediamo di capire perché queste maschere, che siano ritrovamenti archeologici rituali o artistici, portano con sé un grande interrogativo.
Il popolo delle maschere
Abbiamo a disposizione, nei diversi musei africani che costellano il territorio italiano, diversi ritrovamenti di arte Dan. Una cosa che avrete magari notato, se ci avete prestato attenzione, è che si tratta quasi unicamente di maschere.
Ce ne sono di legate alla maternità, all’educazione, alla medicina, alla guerra ovviamente. Ci sono le maschere neutrali, e fotografie d’archivio di cerimonie sia teatrali sia religiose che coinvolgono l’utilizzo di maschere.
Queste maschere sembrano permeare diversi aspetti della vita quotidiana, che si basa su un assetto tribale, ma favorevole generalmente ai matrimoni misti, cosa che ha garantito ai Dan una certa diffusione omogenea. Complice anche la lingua, s’intende.
La maschera per iniziati
Il prodotto della maschera, abbiamo visto, si applica a diversi ambiti della vita collettiva. Uno dei principali è quello religioso, di cui parlerò a breve. Mi riservo di trattare l’aspetto teatrale quando avrò più informazioni in merito.
Ci sono alcune maschere riccamente decorate. L’ottone, in particolare, è un metallo molto diffuso presso i Dan. Se conoscete i visi lunghi di Modigliani o l’espressionismo, e li correlate alle maschere della cultura africana in generale, troverete un grande citazionismo.
Comunque, le maschere rituali sono spesso destinate alla visione solo degli iniziati, e qualche volta escludono le donne dalla visione.
Sono di colore generalmente scuro, molto lunghe, e si portano con di lacci che vengono legati dietro la testa. Sono piuttosto pesanti, pur essendo di legno, anche se dalle fotografie dei colonizzatori non sembra che gli indossatori ne siano troppo limitati.
A riprova del fatto che l’abitudine a portarle è molto radicata.
Una nota: in fotografia sono mostrate delle maschere africane, non delle maschere Dan.