C’è chi ha parlato negli USA di una colonizzazione primigenia avvenuta a opera dei vichinghi, con Erik il Rosso. La scoperta dell’America come concepita tradizionalmente, con il contributo dell’ abilità indiscussa del genovese Cristoforo Colombo, non è così indiscussamente accettata da tutti.
L’arrivo dei vichinghi è in realtà un episodio storico ormai assodato, ma che si fossero spinti nell’entroterra è altamente improbabile.
Più probabile è che questa corrente di rivendicazione di un’origine norvegese nascesse in contrapposizione con l’appropriazione del Columbus Day da parte degli immigrati italiani. Un giorno di orgoglio italo-americano, potremmo quasi dire, non fosse che l’opposizione a queste appropriazioni da parte di chi non aveva molto a cuore gli immigrati italiani e irlandesi non ha tardato a farsi sentire.
Non credo che l’opposizione tra queste due conquiste sia costruttiva ai fini di una coscienza storica migliore, però ci fa riflettere su come la storiografia venga rimaneggiata a fini di propaganda politica posteriore.
I valori che cambiano
I valori sono contingenti? La domanda se la pose Nietzsche nella “Genealogia della morale”, suscitando grande scandalo accademico, e ancor più pubblico, specialmente in riferimento alla morale di derivazione religiosa.
C’è poi la dottrina di alcuni filosofi morali contemporanei, come Russell, che ambisce a ricercare quei tratti comuni a diverse latitudini culturali, e confluiscono poi in una sorta di bozza di valori morali archetipici, che possono valere al di sopra delle culture.
Quindi, Colombo che era uno schiavista e un colonizzatore, un violento carnefice, è una figura che possiamo permetterci di squadrare con occhi moderni?
Il discorso come presentato in questa accezione si ripropone nei dibattiti sul multiculturalismo e sugli scontri tra culture: come una cultura non può con legittimità dichiararsi superiore a un’altra, così anche il colonizzatore è moralmente inadeguato. Anche all’epoca della scoperta dell’America Colombo venne indagato per cattiva amministrazione e per violenze ai danni dei nativi, tuttavia il processo postumo alle intenzioni riguarda più come noi concepiamo la colonia e lo scontro tra culture.
(continua nella seconda parte)