Se in una tiepida giornata di sole autunnale vi trovaste a Napoli e decideste di farvi una passeggiata, il Vomere è il luogo ideale.
Scorci pittoreschi, viabilità serena e tiepido venticello che in ogni stagione rinfranca questa zona di un’aura mitteleuropea.
Anche i palazzi e l’architettura qui sono diversi. Inoltriamoci tra le vie del Vomero e camminiamo fino alla villa La Santarella.
La Villa La Santarella
Questa struttura finto-rinascimentale è oggi coronata agli angoli da pilastroni bianchi e pitturata in un colore rossastro. Costruita dal celebre attore e commediografo Eduardo Scarpetta, la villa reca incisa sulla porta principale l’epigrafe “qui rido io!”.
Dopo pochi anni non vi rise più, dovendola vendere perché la moglie, a quanto pare, non sopportava di dovervi permanere da sola mentre il marito era in tournée.
Portarla con sé, questa moglie, non si poteva: Scarpetta è noto per aver avuto diverse avventure all’infuori del matrimonio, e per aver dato alla luce ben 9 figli.
Chi era Eduardo Scarpetta?
Un personaggio che rimane misterioso per chi non ha tempo di inaugurare un lento cammino verso la sua conoscenza. Un personaggio comunque già sentito, caposaldo della tradizione teatrale e soprattutto dialettale napoletana.
Un personaggio ambizioso, anche, che si scelse sempre dei collaboratori all’altezza ed ebbe un grande successo alla sua epoca (parliamo della fine dell’Ottocento, primo ventennio del Novecento).
La fine di una carriera fulgida
La sua carriera degna dei più grandi venne però interrotta, parzialmente da un fatto di cronaca: Gabriele D’Annunzio gli intentò una causa per il suo pezzo parodico “Il figlio di Iorio”, liberamente tratto da “La Figlia di Iorio” dell’autore pescarese.
Ecco che il commediografo di “La scarpetta” e di “Miseria e Nobiltà” si ritrova costretto a curare ben meno comici affari.
La causa finisce su tutte le cronache, e porta il folto pubblico di Scarpetta a ritorcersi contro di lui. Fu complice forse lo scarso successo che “Il figlio di Iorio” ebbe a teatro, piuttosto che l’esito della causa, che fu vinta da Scarpetta.
Per chi volesse oggi ripercorrere la vita di questo grande commediografo, è uscito di recente un film di Mario Martone con Toni Servillo nei panni del Nostro.