(Continua dalla biografia di Clive Stapler Lewis)
La legge di natura vincola l’uomo come le leggi di gravità si applicano a una pietra che cade, o almeno questo è il pensiero di fondo che accompagna la concezione morale di Clive Stapler Lewis. Si chiama legge di natura perché non ha bisogno di essere insegnata, è sovra-razziale (secondo la concezione lewisiana), sovra-statale e comune alla maggior parte degli individui.
Una legge naturale e universale
Lewis difese con forza l’esistenza della legge naturale, in diversi suoi lavori.
Attenzione, perché non vanno annoverati come atteggiamenti comuni alla legge naturale gli istinti da branco, come l’amore materno, il senso di sopravvivenza o gli impulsi sessuali, ma nemmeno gli insegnamenti che vengono impartiti dalla società.
Storicamente, queste interpretazioni del comportamento umano si sono spesso scontrate, perché la legge sociale dovrebbe cercare di prevalere e combattere gli impulsi, e questi ultimi tendono a soverchiare la prima.
La vittoria della ragione
Tuttavia egli suggerisce che la “ragione” è al di sopra di entrambe. Questa sua posizione si definisce classificando gli impulsi come separati dalla decisione di seguire l’impulso stesso. L’argomento “dotto” è confutato dalla sua analogia di un ragazzo sull’isola che non è consapevole dell’esistenza del processo di moltiplicazione. Non ha mai frequentato la scuola e li ha imparati naturalmente, confrontando la propria razionalità con lo scorrere della natura attorno a sé.
Il ruolo dell’educazione
L’esempio del ragazzo sull’isola deserta è un’astrazione, ma ve ne sono molti altri di più concreti. L’educazione sarebbe così classificata come “convenzione umana”, che non è in grado di inventare la moltiplicazione così come non può inventare la legge di natura. Secondo Lewis tale legge di natura, in quanto comunione imponderabile di socialità, abitudini umane, istintualità, in qualche modo esiste come parte intrinseca della psiche umana. Questa legge si presenta anche sotto forma di forma di decisioni e azioni in linea con ciò che dovrebbe essere fatto: non c’è una scuola che impartisca questa legge e la pratica di essa.
Cosa bisogna insegnare?
Di conseguenza, secondo Lewis, la matematica deve essere insegnata e appresa, perché trattasi di disciplina completamente diversa dalla legge di natura. L’unica connessione tra la matematica e la legge naturale, se proprio volessimo trovarne una, è la natura della sua esistenza e il fatto che nessuna delle due è una convenzione.