Se nemmeno per gli scioperi i nostri colleghi dell’Estremo Oriente frenano la propria produttività, lo fanno per la fioritura dei ciliegi.
La fioritura dei ciliegi in Giappone
Uno spettacolo meraviglioso di questi fiori entomofili che sbocciano al calar della primavera sulle forme di vita cittadine, campagnole, montane e marittime. Si chiamano “sakura” in giapponese traslitterato, e sebbene non corrispondano a una tradizione millenaria, hanno suscitato quella che per noi è una proto-attrazione turistica: l’hanami, che sembra significhi “ammirare i fiori”.
Da quel poco di botanica che ho appreso posso dire che generalmente più il fiore è appariscente, meno sarà destinato a durare. Un fiore che dura poco infatti predispone tutte le sue caratteristiche genetiche per convogliare le attenzioni alla riproduzione della specie. Quindi, dove il fiore si mostra come più appariscente, l’insetto tenderà ad esserne incuriosito, quindi a sviluppare fedeltà di impollinazione, quindi a fecondare un altro fiore della stessa specie, dando così origine al frutto.
Lasciando perdere questi excursus, che non fanno che dimostrare come io stia inevitabilmente invecchiando: i fiori in Giappone non hanno nulla da invidiare a certe piantagioni che ho visto nel centro Italia, a aprile inoltrato: un momento fugace, il vento, la caducità… Tutte caratteristiche che con la dimensione religiosa hanno molto in comune, e particolarmente se vogliamo con il buddismo zen.
A Kyoto e a Osaka
Sembra che a Kyoto e Osaka si sia quest’anno in pieno periodi di fioritura dei ciliegi. Un altro accenno va fatto alla forte simbologia che il sakura ha assunto per i guerrieri samurai. I fiori di ciliegio sembra che fossero dipinti sugli aerei delle missioni kamikaze che noi conosciamo dalla seconda guerra mondiale.
C’è addirittura chi portava con sé rametti di ciliegio, ma questa dimensione ha più dello scaramantico e del romantico che non del culturale.
Invece, il fiore di ciliegio, come il samurai, è poco durevole, e fa delle bella morte il senso stesso dell’esistenza.
Solo pesandola in questi termini capirete perché a me la fioritura dei ciliegi comunica una atavica malinconia.