Conosciuto o sconosciuto, questo è il dilemma. Per un architetto vissuto nel pieno Cinquecento in Italia il discrimine tra questi due attributi non corrisponde a quell’altro, buono o non buono. Jacopo Barozzi detto il Vignola fu ottimo pittore, scultore e architetto, mandato giovanissimo a bottega a Bologna dal padre, fiducioso nelle sue già geniali attitudini infantili. E’ conosciuto nel territorio per aver dato una veste più elegante al Pavaglione, nella piazza bolognese principale, piazza Maggiore. Migrò poi a Roma a lavorare per i Farnese, non senza aver inviato i propri progetti per l’Escoriàl a Madrid, non senza aver messo mano alla reggia di Fontainebleau per Francesco II di Francia.
La fama soffocata
Non c’è dubbio sulla qualità del suo lavoro. A Roma parteciperà nientemeno che alla fabbrica di San Pietro, e alla morte di Michealngelo terminò la cupola in sua vece. Ma allora come mai non studiamo mai abbastanza questo maturissimo autore, che si presentava nelle città diverse dalla sua come, campanilista, “il Vignola”?
La risposta banale è che la sua fu un’epoca di geni. Spiccare evidentemente, per un “secondo braccio” michelangiolesco nella fabbrica allora più importante del mondo conosciuto, quale era quella di san Pietro, non sarebbe stato facile.
Le opere maggiori, le minori
Curioso come in realtà le opere più stilisticamente proprie e rappresentative di Jacopo Barozzi come architetto si trovino in contesti tutto sommato provinciali. La prima è a Caprarola in provincia di Viterbo. Ma la più rappresentativa è la “scala aerea”, una scala a chiocciola elicoidale, nel palazzo signorile Boncompagni, adiacente al castello della natia Vignola. Qui la scala si regge senza apparentemente appoggi, in realtà controbilanciata d un complesso sistema di schiacciamento verticale, che come la chiave di volta tiene fermi gli altri conci, così a Vignola tiene fermi i gradini. Devo ammettere di averla conosciuta grazie al genio divulgativo di Alberto Angela, le mie conoscenze si fermavano al Barozzi come aiutante di Michelangelo. In foto, la scala coma appare dalla base, guardando verso il soffitto.