In deroga alla mia attuale rassegna sulle maschere, mi concedo una piccola parentesi su i dispositivi del teatro greco. In particolare sulla tragedia.
Stavolta non parliamo di “maschere” in senso di personaggi fissi, come invece abbiamo fatto con il teatro latino e con la commedia dell’arte, ma più di tradizioni costumistiche, come per quanto riguarda il Carnevale di Venezia.
Perché “dispositivi”
Innanzi tutto, le maschere non erano l’elemento distintivo della tragedia greca, e per questo non le ho elette a tema principale dell’articolo. Abbiamo un elemento di costume, il mantellino corto detto “pallio”, che va a caratterizzare anche la commedia greca, detta dai latini la “palliata”.
Ci sono poi i celebri zoccoli alti, i “coturni”, che servivano all’attore per farsi vedere e sentire dalle ultime file del teatro. Questi fanno sì che noi e i latini chiamiamo la tragedia greca “coturnata”.
C’è infine il mascherone, solitamente recante una forma che consentisse di amplificare la voce dell’attore, e dei tratti che enfatizzassero quelli somatici.
L’uso della maschera
L’uso di questo mascherone pare però che non fosse obbligatorio. Le scoperte archeologiche in merito sono piuttosto concordi nell’affermare che la maggior parte delle volte ci fosse una maschera, che lasciava scoperti bocca e occhi.
Ma spesso questa poteva essere sostituita da un trucco facciale molto molto marcato. In fondo l’obiettivo finale era quello, come per i coturni, di farsi vedere dalle file più arretrate. A questa finalità rispondevano anche gli attributi, in realtà i principali dispositivi del teatro greco. Ad esempio, la spada per il guerriero, la corona per il re, et similia.
Chi faceva l’attore?
Sappiamo per certo che Temistocle in persona, prima di essere un uomo politico, lavorò nei cori teatrali. Di norma qualsiasi cittadino poteva cimentarsi in un ruolo drammatico. Con la premessa che per essere cittadino era necessario essere uomini, e adulti.
Spesso, come nell’Edipo a Colono, diversi attori ricoprivano lo stesso ruolo, in questo caso di Edipo.
Vediamo come si trattasse tutto sommato di un teatro rustico, che si è tentato di teorizzare solo a posteriori, ma mai nei costumi.