Non si ferma la valorizzazione iper-locale
Lenti e inesorabili, sono i privati perlopiù a consegnare al Fondo Ambiente Italiano immobili in disuso, palazzi, abitazioni di valore artistico e culturale. Anche enti pubblici, si vedano il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, Parco Villa Gregoriana a Tivoli, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate nel leccese…
Ho parlato di AirBnb e Mibact che collaborano alla valorizzazione dei borghetti italiani. Ora c’è da spezzare una lancia per i coraggiosi fondi stanziati ai progetti di recupero del Fai, annunciati in questi giorni e ben presentati in questo video di Radio Monte Carlo.
Sono 24, i cui primi tre sono stati scelti in un modo che personalmente trovo strategicamente vincente: votati, semplicemente, da circa un milione e mezzo di utenti, nell’anno 2016. Li chiamavano i “luoghi del cuore”, e tra questi potremo vedere rivalutati il complesso monumentale di Bosco Marengo (AL) (al secondo posto della classifica) e le Grotte del Caglieron a Fregona (TV) (al terzo). Vincente il Castello di Sammezzano a Reggello (FI), che a quanto pare sta creando problemi per via della proprietà.
Va bene la democrazia, ma gli altri 21 progetti sono invece entrati in lista d’attesa grazie a una commissione di professionisti appositamente selezionati dal Fai. In tutto le rivalutazioni comprendono 15 regioni e 400mila euro di investimenti.
Un elenco dei luoghi è presente nella descrizione del video che ho postato.
In generale un obiettivo è la rivalutazione sì, ma non turisticamente isolata. Anzi, collocata in un contesto storico-culturale-paesaggistico rilevante, come indicato peraltro nelle linee guida del Fai stesso.
Un brand efficace per il turismo. Resta da vedere se ci si aprirà all’advertisement in certi paesi esteri, come fanno in larga misura alcuni siti turistici del nord Italia (mi viene in mente l’ormai teutonico lago di Garda). Oppure, se si investirà sulla mobilità interna.