Visitavo serenamente il padiglione nazionale del Mozambico in una Venezia piovigginosa e poco incline al turismo di massa.
Non c’era un’affluenza di massa in effetti alla Biennale, come succede a metà esposizione, quando tutti pensano che “si può andare fino a novembre”, e ottobre è un tempo quasi allo scadere del consentito.
Gonçalo Mabunda
Guardavo le sculture materiche dell’artista del Mozambico Gonçalo Mabunda, attivista pacifista che aggrega saldandoli oggetti metallici e meccanici, generalmente correlati in qualche modo alla guerra.
Una persona piuttosto giovane di fianco a me ha commentato la scultura che stavano vedendo come “steampunk”. Sono andato a cercarmi qualche immagine di questo “steampunk”, pensando si trattasse di una corrente avanguardistica a me sconosciuta.
Steampunk
…E invece scopro che è un modo per definire le sculture, le maschere, i costumi che abbiano caratteristiche estetiche marcatamente tardo ottocentesche, e insieme un’esibizione ostentata di parti meccaniche, specialmente ingranaggi, orologi, occhiali d’aviazione… So che non è molto chiaro spiegato così, vi basti sapere che il “punk” è dato dalla generica attitudine dark di questa strana moda, che i miei occhi vedono come tardo ottocentesca. Lo “steam” è invece il vapore, da quel che interpreto nel senso che il vapore è l’Ottocento nella veste della Rivoluzione Industriale.
A cosa servirà, direte voi, questo magnifico excursus su un genere che non è artistico e non è letterario? Diciamo che questo accostamento vertiginoso mi ha dapprima incuriosito, anche perché da quel che capisco lo steampunk nasce dalle comunità di scrittori di racconti online, che tra di loro creano dei mondi fantasy accomunati da diversi elementi di credibilità interna.Una sorta di mondo fantascientifico con regole condivise, per intenderci.
Quindi, com’è possibile che un attivista anti-guerra dai toni durissimi, metallici di pragmatismo affascinante ma a tratti rivoltante, venga paragonato a un movimento artistico giovanile nato e nutrito online?
Sull’evocazione archetipica non spenderei troppe parole.
May you live in interesting times.
In foto: una tipica maschera steampunk.