Il mondo della musica ha perso una delle sue figure più iconiche e influenti: John Mayall, il bluesman senza età. Nato il 29 novembre 1933 a Macclesfield, Inghilterra, Mayall è stato un pioniere del blues britannico, un maestro di quelli veri.
John Mayall iniziò a suonare il piano, la chitarra e l’armonica da giovane, ispirato dai grandi del blues americano come Lead Belly, Big Bill Broonzy e Lonnie Johnson. Negli anni ’50, mentre lavorava come graphic designer, continuava a coltivare la sua passione per la musica, suonando nei club e nei pub locali.
Fu però nel 1963 che la sua carriera prese una svolta decisiva quando formò i Bluesbreakers, una band che sarebbe diventata una pietra miliare nel panorama del blues britannico.
I Bluesbreakers e la loro influenza
Tra i musicisti che passarono per i Bluesbreakers ci sono nomi leggendari come Eric Clapton, Peter Green, Mick Taylor e John McVie. Il loro album “Blues Breakers with Eric Clapton” del 1966 è considerato uno dei capolavori del genere, un disco che ha portato il blues elettrico britannico a nuovi livelli.
Va detto che, pur restando fedele alle radici del blues, Mayall ha sempre cercato di esplorare nuovi orizzonti musicali. Negli anni ’70, ad esempio, ha sperimentato saltando tra jazz, rock e funk, ad esempio con “The Turning Point” (1969) e “Jazz Blues Fusion” (1972).
L’eredità di un bluesman senza età
Mayall ha continuato a suonare e a registrare musica fino a tarda età, dimostrando che la sua passione per il blues era inesauribile. Con oltre 60 album all’attivo e una carriera che ha attraversato più di sei decenni, la sua influenza sulla musica è incommensurabile. Ha ispirato generazioni di musicisti e ha contribuito a mantenere vivo il blues, portandolo a nuove generazioni di ascoltatori.
Il mondo della musica oggi è in lutto. Addio!