Dato che ho parlato in termini non troppo lusinghieri del film “Dune” di David Lynch, ho pensato che fosse il momento di distinguere il grano dal loglio. Oggi voglio parlarvi di Mulholland Drive, straordinaria pellicola del 2001 (eh sì, è recente…) con Naomi Watts, Laura Harring, Justin Theroux.
Mulholland Drive
Ho sentito che di recente ne è uscita una versione restaurata 4k da StudioCanal, che fu anche produttore del film alla sua uscita in Italia nel 2001.
Un film a dir poco contorto, cerebrale, che bisogna saper cogliere con la calma di chi si appresta a vedere un intrigo, e non con chi ha appena finito di lavorare e vuole staccare la spina con un thriller pop.
O meglio, la prima ora e mezza di Mulholland Drive si distingue per bravura registica, come al solito, però è anche tutto sommato abbastanza facile da seguire: prima l’incidente, di notte.
Poi Laura Harring che esce dall’auto, senza ricordarsi più nulla, nemmeno la propria identità.
Noi invece ci ricordiamo benissimo. Ci ricordiamo di tutte le supposizioni che si inanellano a partire da questa vicenza semplice, iniziatica.
Pian piano costruiamo dei castelli di carta che non riescono a prendere consistenza, anche perché non siamo nel luogo giusto perché ciò avvenga: Mulholland Drive è una delle più celebri strade di Hollywood.
L’importanza della colonna sonora
Accompagnati in questa sorta di percorso sensoriale, psicanalitico ed emozionale, non possiamo che perderci nei meandri della colonna sonora di Mulholland Drive, opera summa di Angelo Badalamenti.
Ci sono delle scuole di pensiero, per questo film: chi si perde nella sua bellezza e ogni volta non arriva a capo delle sue molteplici suggestioni. E chi specula sul finale, provando a indovinarne lo svolgimento. Ho fatto una semplice ricerca online, e ho scoperto che le speculazioni sono moltissime e davvero fantasiose!
Alla fine, possiamo provare a ricostruire lo scioglimento del thriller. Oppure possiamo coltivare, umili e sistematici, il dubbio.