Nulla per gli straordinari costumi del Pinocchio di Matteo Garrone, nulla per Laura Pausini e la sua colonna sonora originale: l’Italia degli Oscar 2021 è rimasta piuttosto in sordina.
Oscar 2021, i premi più importanti
Interessante il vincitore del premio di Miglior film, “Nomadland” della regista cinese Chloe Zhao (che ha anche vinto la miglior regia), dopo aver già trionfato all’ultimo festival del cinema di Venezia. L’ho visto quasi per caso, senza immaginare che se ne parlasse così tanto. Mi è sembrato un film piuttosto dimesso, con una narrazione senza troppi colpi di scena, molto legata agli oggetti e alla routine.
Si nota che la regia non risponde integralmente ai canoni atlantici, forse?
O forse è una mia suggestione. Comunque, complimenti per aver narrato senza sottotesti e pregiudizi una realtà variegata, come quella del nomadismo americano e delle sue sfumature.
In fondo, dal mio punto di vista, si parlava di un fenomeno nel quale la regista e l’attrice protagonista Frances McDormand si sono davvero calate.
Quindi, chapeau per il realismo.
Il Miglior Film d’animazione è andato al pixariano “Soul”, una fiaba un po’ metafisica che ha decisamente più i connotati di un film per adulti che la volontà leggera e scherzosa dei Pixar a cui siamo abituati.
Bellissimo anche Un altro giro del danese Thomas Vinterberg, miglior film internazionale con una narrazione decisamente naturalistica, a tratti quasi ingenua, per una storia molto toccante e che fa riflettere sulle nostre piccole restrizioni quotidiane.
Interessante come l’alcolismo venga rivisto in termini filosofici, in uno spaccato che mescola la vita quotidiana di un gruppo di amici, ma senza eccessivo simbolismo. Non c’è infatti interesse a giudicare la degenerazione sociale, c’è solo – molto naturalisticamente – un amico che muore dopo aver esagerato.
C’è anche la famiglia rovinata dall’uggia della quotidianità e del lavoro sempre uguale, c’è la spinta del fattore esterno, che narrativamente sconvolge e poi risolve anche qualcosa.
Ma soprattutto, c’è la vita quotidiana danese, con i ragazzi che partecipano ai colloqui con i genitori ed esprimono il proprio parere, con i professori “cool” che insegnano in maniera non tradizionale.
E c’è anche una parentesi che molti mediterranei non conoscono: il profondo patriottismo di questa piccola scuola danese, che canta inni e si veste con abiti tradizionali.
Zola avrebbe sicuramente apprezzato questi Oscar 2021.
(continua).