Iniziamo una piccola rassegna per darvi spunti per qualche lettura estiva.
D’accordo, dal titolo che propongo può sembrare che, più che ricercare spunti culturali inediti nella giungle editoriale odierna, io mi sia ammattito completamente.
Mia sorella è una serial killer
Invece il romanzo d’esordio della giovane nigeriana Oyinkan Braithwaite è tutt’altro che banale. Innanzi tutto, la trama: due sorelle, con personalità differenti, sembrano destreggiarsi nella vita di ogni giorno in una metropoli nigeriana.
Una delle due ha però un hobby a dir poco spinoso: uccide in modo seriale i suoi fidanzati, uno dopo l’altro.
Tocca all’altra sorella, più metodica e calcolatrice, rimediare al misfatto e far sparire i corpi.
Ma perché questo è un libro che andrebbe letto, secondo me?
Pietismo? No, grazie
La commiserazione per le amare sorti della Nigeria è totalmente assente. Le due donne protagoniste accennano a un padre violento, ma non c’è una vera e propria accusa sociale.
Non si parla di povertà, non si parla di contrade deserte e senz’acqua, con mamme circondate da nugoli di bebè denutriti, con un secchio o un cesto di vimini in testa e i grandi occhi tristi.
Qui le due protagoniste si muovono in un noir. Punto. È insolito, quantomeno per me, trovare un simile distacco in un romanzo ambientato in Nigeria, e devo dire che l’ho molto apprezzato.