Cresciuto nell’ex colonia britannica delle Bahamas, Tavares Strachan vede imperialismo con grande facilità.
L’Enciclopedia Britannica
Quale miglior opera dell’intelletto dell’Enciclopedia Britannica? La summa di tutti i saperi, raccolta da un popolo anche in risposta culturale all’Enciclopedie più famosa, ma anche e soprattutto come risultato delle politiche imperialiste inglesi. Infatti i saperi raccolti nelle colonie andarono inevitabilmente aocnfluire nell’Enciclopedia Britannica, che si poneva quindi anche come un baluardo nazionalista nei confronti degli altri Stati coloniali.
L’Enciclopedia Invisibile
Questa micro spiegazione è ovviamente rispondente a quello che L’enciclopedia Britannica sembra rappresentare per l’artista, che in modo del tutto arbitrario decide di scrivere da capo l’Enciclopedia dell’Invisibilità. La scrive, ovviamente da solo. 15mila voci di soggetti non presenti nelle enciclopedie tradizionali, come il “saola”, raro tipo di bovino noto ache con il nome di “unicorno asiatico”. Non ci sarebbero in realtà vincoli all’inserimento del saola nelle enciclopedie tradizionali, anche perché il proposito stesso dell’enciclopedia è di unire democraticamente diversi intelletti onde assurgere al pù alto grado di consapevolezza di specie. Ma il concetto di democraticità del sapere evidentemente sfugge all’artista.
L’onnipresenza
Un aspetto curioso potrebbero essere le tavole disegnate dall’artista e i collage all’interno dell’enciclopedia dell’Invisibilità. Se la consideriamo come installazione artistica, è quindi un libro con dei collage. Se invece vogliamo spingerci alla dottrina, vorrei solo menzionare questa voce, che penso riassuma egregiamente quel che penso di qeust’opera: “onnipresenza”.
Date a Cesare quel che è di Cesare.