Un Museo sul Novecento, che a differenza dei descrittivi e altisonanti suoi colleghi mostra un logo quasi ideogrammatico.
Museo del Novecento M9
Non è un metodo di scrittura per il telefono, non è una sigla di strada provinciale: l’M9 a Mestre aprirà i battenti al pubblico dal primo dicembre, anche se sono almeno 10 anni che si parla del nuovissimo polo museale multimediale. C’è chi ricorda Guido Guerzoni nel ruolo di project manager, e c’è chi magari lo immaginava già alla direzione.
Ma non dare nulla per scontato fa parte del business, e nell’art business dove tutto è trafelato, dove la creazione e l’innovazione travolgono anche le professionalità più indiscusse, ecco che la nostra ipotesi non poteva rivelarsi definitiva.
Il nuovo direttore
Ma lo dico con leggerezza, via. Il nuovo direttore sarà Marco Biscione, classe 1958. Un avviso pubblico, con gara gestita dalla Praxi, per un totale di 119 concorrenti, e alla fine hanno scelto Biscione come presidente della Fondazione.
Commissione formata da Alberto Ferlenga e Gianni Toniolo del Consiglio Generale della Fondazione, Amerigo Restucci del Consiglio di Amministrazione, Giovanni Dell’Olivo, direttore della Fondazione, Valerio Zingarelli, amministratore delegato di Polymnia Venezia e, come membri esterni, Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, e Giuseppe Barbieri, professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università Ca’ Foscari Venezia.
Lunga esperienza, poco clamore
Devo dire che non conoscevo Biscione, tutte le testate parlano di lungo curriculum dirigenziale, nel quale spicca la direzione del Mao di Torino. Esperienza necessaria, per una struttura che dovrà essere all’altezza del ruolo storico, artistico e di business che una fondazione del genere ricopre.
Due parole sul cantiere di Polymnia Venezia: ha sostanzialmente contribuito a riqualificare un ex convento tardo cinquecentesco e un casermone degli anni Settanta nel centro di Mestre. A riprova di come nel sovradescritto turbinio dell’art management si riscontri ogni tanto uno sprazzo di lucidità artistica, di mecenatismo, di rispetto culturale.