Leggo oggi su Ansa che la Mirabilia Network aumenta il numero di soci a 17. Costituita a dicembre 2017 da Unioncamere nazionale e dalle tredici Camere di commercio che promuovono i luoghi riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità.
La prima riunione della Mirabilia Network
E’ stato un momento politico quello di oggi, alla prima assemblea dei soci. Era un momento di decisionismo, ma anche un’occasione per rimarcare la fitta rete di relazioni che questa rete sta costruendo intorno a sé (dando così applicazione semantica al “network”del quale si fregiano).
Dalla diffusione stampa che è stata data a questa prima riunione emerge infatti che sono attive relazioni con Camere di commercio spagnole, greche, croate, bulgare e slovene, e in più con dieci Camere di commercio francesi.
Mi vedo pienamente d’accordo con il segretario generale dell’Unione italiana delle Camere di commercio, Giuseppe Tripoli, che ha detto: “La promozione turistica genera un ecosistema fra saperi tecnologici e consente la crescita delle piccole e medie imprese del settore culturale e creativo, oltre che del turismo e dell’enoagroalimentare. Il settore turistico genera una filiera da 250 miliari di euro all’anno. In Italia abbiamo 53 siti Unesco distribuiti in 18 regioni, ed è nei luoghi Unesco che è concentrato il 40 percento delle imprese culturali e creative del Paese”.
Come avevo detto riguardo alla valorizzazione dei borghi italiani attraverso la home sharing, il configurarsi di una rete non solo tra aziende diverse, ma anche la stessa diversità di servizi di queste aziende contribuiscono a creare la rete.
La direzione
Mi rendo conto di come possa apparire un discorso propagandistico, se fatto dalle Camere di Commercio. Ma trovo innegabile che la ricaduta sia sul livello di cultura nazionale, globale, anche personale se vogliamo. E’ qeusta la direzione nella quale bisogna muoversi.
In foto: Manarola, Cinque Terre, patrimonio dell’Unesco.